Il Lago di Molveno è un lapislazzulo incastonato tra le Dolomiti di Brenta. Se ti piacciono i laghi alpini del Trentino, il lago di Molveno ha il blu dentro e tutto il resto dei colori fuori, grazie alla natura e alle stagioni che si incontrano, stanno bene insieme e creano incanti difficilmente replicabili.
Andalo, il cuore delle Dolomiti di Brenta, patrimonio dell’Unesco.
PARTENZE:
ORE 06.30 ROVIGO – HOTEL CRISTALLO/P.ZZA F.LLI CERVI
ORE 06.45 MONSELICE – EX PARK CONAD (Viale Lombardia, 23)
ORE 07.00 CONSELVE – AGENZIA VIAGGI TIF
ORE 07.15 ALBIGNASEGO – P.ZZA DEL DONATORE
ORE 07.30 BRUSEGANA – CAPOLINEA PARK COLLI
Sistemazione in pullman e partenza per il lago di Molveno. Sosta per il ristoro facoltativo lungo il percorso. Arrivo e tempo a disposizione. Collocato ai confini dell’altopiano dolomitico di Andalo, Molveno e Fai della Paganella, il lago di Molveno è il secondo per estensione e profondità tra i laghi interni del Trentino. Questa distesa d’acqua balneabile, dall’incredibile varietà di colori, misura 4,5 Km di lunghezza per 1,5 km di larghezza e, nel suo massimo, raggiunge una profondità di 124 metri. Ciò che colpisce il visitatore alla prima vista del lago di Molveno è la limpidezza delle sue acque, raccolte dalle vette del Brenta e dai pendii della Paganella. Uno straordinario alternarsi di sfumature cromatiche di blu e verde invita lo sguardo a confondere l’acqua e le sue rive, quasi che i boschi si tuffino nel lago a ricoprirne le sponde.
Proseguimento per Andalo. Arrivo e pranzo libero.
Nel pomeriggio passeggiata libera ad Andalo, luogo di villeggiatura, alpinismo e sci, situato in una conca di prati incorniciati da nere cortine di abeti. Da un gruppo di masi sparsi a un centro abitato. L’insediamento risale al Medioevo: i primi coloni giunsero dai confini del Banale, dalle Giudicarie, dalla montagna di Andalo. Gli anderlesi, gli abitanti di Andalo, sono gente molto operosa e zelante. A ricordarlo a tutti quelli che passano di lì e per celebrare questa filosofia di vita c’è un monumento in bronzo esposto in Piazza Centrale che rappresenta un taglialegna in posa dinamica, con un’accetta in una mano e nell’altra un pezzo di legna intento a fare il suo lavoro. L’opera d’arte si ispira al detto anderlero “Ntant che pòlsest va a tagliar su legna” (mentre ti riposi taglia un po’ di legna!) e racchiude questo modo di affrontare la vita, la produttività è un pezzo forte dell’identità dei suoi abitanti.
Al termine partenza per il viaggio di rientro. Arrivo a destinazione in serata. FINE DEL VIAGGIO E DEI SERVIZI. N.B. ci riserviamo di invertire l’ordine delle visite qualora fosse necessario.
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